Prima di affrontare un colloquio di selezione, è opportuno prepararsi al meglio, sia riguardo alle ipotetiche domande, sia sull’atteggiamento più giusto da adottare in a tale circostanza.
- Comunicare di esser lì per quel posto e per quella azienda: non per un impiego qualsiasi. Reperire informazioni sulla posizione richiesta, l’azienda in questione e le sue aspettative.
- Domandarsi se le proprie abilità e competenze sono idonee o meno al tipo di posizione richiesta, e se possano aiutare l’azienda a raggiungere il proprio obiettivo.
- Ripercorrere mentalmente i propri risultati (e gli eventuali successi) passati, in modo da essere preparati a fornire esempi specifici delle esperienze lavorative precedenti.
- Valutare ogni esperienze lavorativa, sociale e di volontariato, che ha permesso lo sviluppo di capacità ed abilità attinenti alla posizione in questione.
- Non vantarsi di competenze che non si posseggono.
- Presentarsi con un profilo che denoti caratteristiche di sicurezza e socievolezza, dinamicità e spirito di iniziativa, abilità e determinazione.
La prima impressione, solitamente, è quella più importante: l’andamento del colloquio può essere influenzato dall’impressione data durante i primi minuti.
Per avere successo occorre presentarsi in modo professionale, competente ed entusiasta.
- Arrivare puntuali e rilassati.
- Non dimenticarsi di salutare all’entrata.
- Indossare un abbigliamento idoneo alla posizione in questione.
- Una stretta di mano moderatamente decisa è indice di sicurezza .
- Muoversi in modo sicuro e mantenere sempre una postura eretta.
... DURANTE IL COLLOQUIO
- Mostrare sicurezza ed entusiasmo, mantenendo un diretto e costante contatto visivo con il proprio interlocutore.
- Moderare la gestualità: eccessivi movimenti del corpo possono distrarre ed annoiare il selezionatore.
- Evitare di assumere atteggiamenti da “rampante” o, al contrario, toni lagnosi o adulatori.
- Mostrare una buona capacità di ascolto: fere domande o commenti se appropriati.
- Intervenire durante il colloquio rispettando i tempi di conversazione. Non interrompere mai il selezionatore.
- Curare il linguaggio: una buona grammatica ed un discorso articolato hanno un ruolo importante nel dare una buona impressione.
- La componente economica è importante, ma non si deve mai dare l’impressione che sia l’aspetto più importante.
LE DOMANDE FREQUENTI CHE POTREBBERO ESSERVI POSTE
- Dove si vede lavorativamente fra tre anni?
Puntare su elementi che assicurino al selezionatore l’effettivo desiderio di svolgere quella mansione anche in futuro, magari con maggiori responsabilità. E’ fondamentale essere motivati: la mancanza di motivazione è una delle cause più frequenti di insuccesso di un colloquio.
- Che cosa conosce della nostra azienda?
Prima del colloquio, prendere tutte le informazioni possibili sull’azienda.
- Come ha saputo della nostra ricerca di personale?
Ricordarsi la fonte. Illustrare tutti i punti di contatto con l’azienda, sottolinearne la reputazione positiva, il fatto che essa riesca a valorizzare chi lavora in un certo modo.
- Per quale motivo ha risposto alla nostra inserzione?
Illustrare capacità e motivazioni. Frasi generalmente utili possono essere: ho una buona esperienza, sono efficiente e coscienzioso, non ho problemi a lavorare di più pur di rispettare le scadenza, sono affidabile, non devo essere seguito e faccio il mio lavoro correttamente senza perdere tempo.
- A scuola preferiva studiare da solo o con i suoi compagni? E perché?
E’ una domanda posta per verificare la capacità di lavorare in un team o individualmente.
Occorre valutare il tipo di capacità richieste dalla mansione, prima di rispondere.
- Che sport pratica?
Per gli sport individuali, evidenziare la capacità di mettersi alla prova per superare i propri limiti. Se si tratta di sport di squadra, conviene evidenziare l’attitudine allo spirito di gruppo, a vincere, divertirsi, emergere.
- Quali sono i suoi punti di forza ed i suoi punti deboli?
Dichiarare eventuali difetti in maniera costruttiva e delineare le proprie qualità senza enfasi, cercando di essere credibili e conservando una dose di sufficienza.
- Ci sono stati episodi nel corso della sua vita in cui ha preso decisioni significative?
L’obiettivo è verificare se il candidato ha mai preso decisioni importanti e di responsabilità.
- E’ disposto a viaggiare?
Questo tipo di domanda intende verificare la capacità di adattarsi velocemente a nuove situazioni, lavori, modalità di comportamento.
- Come preparava gli esami all’università?
Occorre evidenziare l’abilità nella gestione delle informazioni e nella programmazione con precise scadenze per ogni argomento, oltre che lo spirito di gruppo nell’organizzare team di studio con altri studenti.
- Cosa è importante per lei nella sua professione?
La domanda verifica i valori e le priorità che il candidato cerca nel lavoro.
- Come la definirebbero i suoi amici?
Evitare di mostrarsi indecisi per timidezza o per modestia, rispondere invece con sicurezza , evidenziando capacità di autoanalisi e facendo emergere caratteristiche positive che potrebbero essere utili al tipo di lavoro in questione.
- Perché ha lasciato il suo precedente lavoro?
La risposta ideale è dichiarare di voler crescere professionalmente e personalmente, magari migliorando anche a livello economico.
- Ha qualche domanda da fare?
E’ opportuno porre domande riguardo all’azienda: chiedere informazioni sulla sua storia e sulla struttura organizzativa.
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