Statuto dei lavoratori

Statuto dei lavoratori

Lo Statuto dei lavoratori nasce il 20 maggio del 1970, a seguito delle rivoluzioni di massa dell'autunno del 1969 che vide coinvolti oltre sette milioni di lavoratori in una strenua lotta politica e sociale tesa a rivendicare i prori diritti sul posto di lavoro.

Vennero soddisfatte molte delle richieste avanzate tra cui la riduzione dell'orario di lavoro a 40 ore settimanali, gli aumenti di stipendio e il diritto di assemblea.

Ecco alcuni principi fondamentali contenuti nello Statuto dei Lavoratori:

- Grazie all'articolo 1 della legge n.300 del 1970 i lavoratori possono manifestare liberamente il loro pensiero e le loro opinioni senza distinzione di opinioni politiche sindacali e di fede religiosa nei luoghi dove prestano la loro opera. Il datore di lavoro può impiegare le guardie giurate solo per tutelare il patrimonio aziendale e non per verificare l'attività dei dipendenti. I lavoratori non possono essere sottoposti a controlli neppure con l'uso di impianti audiovisivi o altre apparecchiature.

- Il controllo delle assenze per malattia o infortunio può essere eseguito dal datore di lavoro solamente attraverso i servizi ispettivi degli istituti previdenziali competenti.
Le visite personali di controllo sul lavoratore sono ammesse solo se indispensabili ai fini della tutela del patrimonio aziendale. Le visite saranno realizzate in modo da non ledere la dignità e riservatezza del lavoratore all'uscita dei luoghi di lavoro. Il datore di lavoro, ai fini dell'assunzione, non può effettuare indagini per conoscere le opinioni politiche, religiose o sindacali del candidato.

- I lavoratori studenti devono essere agevolati nei turni di lavoro perché possano frequentare i corsi e preparare gli esami. Non sono obbligati a fare gli straordinari e hanno diritto a a permessi retribuiti quando devono sostenere prove d'esame. Tutti i lavoratori, all'interno dei luoghi di lavoro, possono svolgere attività sindacali. Il datore di lavoro non può discriminare, per questo motivo, i propri dipendenti (neppure se questi partecipano ad uno sciopero) con provvedimenti disciplinari o assegnando loro mansioni inadeguate.

- E' prevista la ricollocazione nel posto di lavoro quando il giudice annulla il licenziamento effettuato senza giusta causa o giustificato motivo. In questo caso il datore di lavoro è tenuto a risarcire il danno subito dal suo dipendente con un'indennità stabilita in base alla retribuzione globale di fatto.

- Il dipendente può chiedere al posto della reintegrazione lavorativa, un risarcimento pari a quindici mensilità di retribuzione. In azienda è prevista la costituzione delle rappresentanze sindacali; i lavoratori hanno diritto di riunirsi in assemblea nei limiti di dieci ore all'anno e di svolgere opera di proselitismo per le loro organizzazioni sindacali all'interno dei luoghi di lavoro.

Numerosi altri sono i punti citati nello statuto dei lavoratori. Vi invitamo a prenderne visione completa in questa sezione di Ti Piace Lavoro.


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