Nel 2002, dopo una fase decisionale concitata, il Governo, in accordo con 39 organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro hanno sottoscritto il Patto per l'Italia in cui si prevedono una serie di migliorie legate alla modernizzazione e al cambiamento, convenendo di pervenire ad una rapida attuazione del disegno di riforma del mercato del lavoro lasciatoci in ereditą dal professor Marco Biagi.
La legge Biagi viene definitivamente approvata il 5 febbraio 2003 dal Parlamento Italiano (Legge del 14 febbraio 2003, n.30) che delega al Governo in materia di occupazione e di mercato del lavoro.
Tra gli obiettivi principali di tale legge, quella di ridurre il lavoro nero regolamentando meglio il settore occupazionale. Vengono stilati schemi e regole flessibili e adattabili, tali da consentire l'emersione del lavoro nero e una pił equa ripartizione delle tutele del lavoro a favore di tutti coloro che si affacciano sul mercato.
Con la Riforma Biagi vengono introdotti nuovi tipi di contratto di lavoro con l'obiettivo di offrire ai giovani, alle donne e a chi ha pił di 50 anni maggiori occasioni di lavoro regolare; chi ha bisogno di tempo per la famiglia o per lo studio troverą pił facilmente lavori ad orario ridotto.
Rimangono tuttavia numerose le polemiche e le critiche da parti di schieramenti politici e ideologici contrari a tale rivoluzione del mercato del lavoro.
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